Noi tutti commemoriamo ogni giorno, spesso inconsapevolmente. Alcuni giorni più di altri, però, sono unanimemente indicati per commemorare.
Non tutti conoscono il significato profondo del termine, né tanto meno le ragioni per le quali la nostra cultura conferisca tanta importanza a questa pratica. Proprio da questo partiremo!
Che cosa è una commemorazione?
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Dal latino cum memorare (ricordare insieme), l’espressione “commemorazione” rappresenta una cerimonia o un discorso volti a “ricordare qualcuno o qualcosa parlandone in forma solenne”.
Ma vi starete chiedendo, “commemorare chi”?
- defunti, illustri e non;
- santi;
- stragi storiche;
- nascita di personaggi celebri;
in giornate spesso particolarmente e concordemente toccanti. Il termine è particolarmente legato all’ambito religioso. L’approfondimento di alcune commemorazioni celebri qui di seguito renderà ancor più chiaro questo vincolo indissolubile.
Tre esempi di commemorazione
- La commemorazione dei Santi: altrimenti chiamata e conosciuta come festa d’Ognissanti, celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i santi, anche quelli non canonizzati. Festeggiata il primo novembre, è una festività con origini piuttosto antiche, che possono esser ritrovate nella città di Antiochia con le prime celebrazioni generali di questa entità. Pare che, la ricorrenza della Chiesa Occidentale potrebbe aver derivazione dalla Dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres, anniversario della trasformazione del Pantheon in chiesa dedicata alla Vergine e a tutti i martiri. La festa però, divenne di precetto grazie al re franco Luigi il Pio, nell’835, sotto richiesta del papa Gregorio IV e con il consenso di tutti i vescovi;
- La commemorazione dei defunti: commemorazione di tutti i fedeli, definita comunemente “giorno dei morti” è una ricorrenza della Chiesa latina celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di tutti i Santi. Tale celebrazione, considerata solennità nel calendario liturgico romano, viene preceduta da nove giorni di preghiera rivolta ai defunti, e prevede la possibilità dell’acquisto delle indulgenze, con lo scopo di liberare i morti stessi (per intero o solo parzialmente) dai peccati commessi in vita. Tramite l’ausilio della preghiera quindi, in base alla Chiesa Cattolica Romana, i defunti potranno raggiungere la Visione Beatificata;
- La commemorazione o Cena del Signore: Più importante ricorrenza celebrata dai testimoni di Geova, celebrata una sola volta all’anno in occasione della Pasqua ebraica, il 14 del mese ebraico di Nisan.
Questi tre esempi di commemorazione rendono chiaro il legame stretto che con la religione questa pratica intessa.
Non solo commemorazione religiosa
Indipendentemente da questo vinciglio, però, è indubbio come col tempo si sia andati verso la commemorazione di eventi e accadimenti non obbligatoriamente riferibili all’ambito religioso (basti pensare alla “Giornata della memoria”).
Va da sé che la commemorazione sia parte integrante della nostra cultura. Che ci sia stata inculcata o meno è parte del nostro tessuto sociale e per sempre sarà parte del nostro bagaglio. Ma d’altronde poco male, anche noi prima o poi, possiamo esserne certi, saremo commemorati il 2 novembre di un anno ancora da scoprire!
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